Che cos'è il
Quantitative Easing for People ?
Il Quantitative Easing for People significa dare
e non prestare nuovo denaro ai cittadini o allo Stato.
Che cos'è la sovranità
monetaria ?
Partiamo dalla sua definizione : "In
diritto costituzionale per sovranità monetaria si intende il diritto o potere
da parte di un soggetto giuridico (tipicamente uno Stato) di emettere o
stampare moneta in linea con le sue scelte di politica monetaria (la proprietà
e/o la gestione del bene monetario e del soggetto delegato ad emettere/stampare
moneta)."
La sovranità monetaria nasce nel passato come
diritto del sovrano ad emettere moneta, per la quale aveva il diritto di percepire
un utile pari ad una percentuale del metallo utilizzato per coniare le monete
metalliche con la sua effige. Detta percentuale rappresentava il signoraggio (o
aggio del signore).
Oggi la definizione più generale di signoraggio
è la seguente :
"Per signoraggio viene comunemente inteso
l'insieme dei redditi derivanti dall'emissione di moneta. Per le banche
centrali, il reddito da signoraggio può essere definito come il flusso di
interessi generato dalle attività detenute in contropartita delle banconote in
circolazione o, più generalmente, della base monetaria".
A chi spetta oggi
nell'Eurozona il signoraggio monetario ?
La Banca d'Italia specifica in modo chiaro da
chi viene percepito il signoraggio :
"Oggi, quindi, il signoraggio viene
percepito in prima battuta dalle banche centrali, le quali tuttavia lo riversano poi agli Stati, titolari ultimi della
sovranità monetaria. La principale differenza consiste nelle modalità con
cui si forma il signoraggio. Quando la moneta è prodotta dallo Stato, è quest'ultimo
che, spendendola ad esempio per acquistare beni e servizi, la mette in circolo
nell'economia e realizza immediatamente il controvalore, al netto dei costi di
produzione. Quando invece è la banca centrale a emettere le
banconote (o, più in generale, la base monetaria, che include anche le riserve
costituite dalle banche su conti presso la banca centrale), queste non sono
spese in beni e servizi ma fornite alle banche commerciali, in forma di
prestito, per le esigenze del sistema economico, o utilizzate per l'acquisto di
attività finanziarie, come i titoli di Stato o le attività in valuta estera; al
valore delle banconote, iscritto al passivo del bilancio della banca centrale,
corrisponde quindi l'iscrizione di attività fruttifere nell'attivo del bilancio,
che rendono un interesse."
Quindi ci sono due tipi di moneta e
conseguentemente di signoraggio :
- quella emessa dallo Stato, che spendendola
direttamente acquisisce il controvalore al netto dei costi di produzione;
- quella emessa dalla BCE, il cui reddito
monetario, una volta dedotte le spese di funzionamento ed effettuati i
necessari accantonamenti, viene comunque riversato agli Stati attraverso le
Banche Centrali Nazionali.
Chi emette o stampa la
moneta nell'Eurozona ?
Nell'Eurozona viene attualmente emesso denaro
sotto diverse forme :
1 - monete metalliche coniate dagli Stati, la
cui quantità però è decisa dalla BCE;
2 - banconote emesse dalla BCE;
3 - denaro elettronico emesso dalla BCE;
4 - credito creato dal sistema bancario che
rappresenta però più del 90% del totale della moneta che usiamo.
La moneta nel passato aveva l'obbligo di
convertibilità in oro, per cui il suo valore era determinato dal valore
dell'oro fornito in cambio. Attualmente, come spiega la Banca d'Italia, non è
più così :
"Tale obbligo è stato perciò abolito e
l'emissione della moneta è stata affidata alle banche centrali. Oggi il valore
delle banconote è garantito, oltre che dalle leggi dello Stato (valore legale),
dall'obiettivo assegnato alle banche centrali di mantenere l'offerta di moneta
commisurata alle necessità dell'economia, evitando così sia l'inflazione che la
deflazione."
Quindi alla Banca Centrale Europea
dell'Eurozona, con il TFUE (Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea), è
stato ceduto il compito di controllare la quantità di moneta in circolazione
per raggiungere l'obiettivo della stabilità dei prezzi, che significa
prefiggersi di "mantenere l’inflazione su livelli inferiori ma prossimi
al 2% nel medio periodo", come dichiarato nel maggio 2003 dal
Consiglio della BCE.
E' stato raggiunto
questo obiettivo ?
Assolutamente no. In questo momento siamo ben
lontani dal raggiungere l'obiettivo del 2% di inflazione, siamo anzi in fase di
deflazione, che è considerata una sventura per l'economia e per il sistema
bancario nel suo complesso, poiché i redditi dei privati crescono meno e
diventa più difficoltosa la restituzione dei prestiti erogati.
La BCE ha provato ad aumentare la quantità di
moneta in circolazione nell'economia reale, per invertire la tendenza al calo
dei prezzi, attraverso sostanzialmente tre soluzioni :
- riduzione del tasso di interesse sui depositi
tenuti presso la Banca Centrale, che oggi è addirittura negativo;
- LTRO, prestiti di nuovo denaro elettronico
alle banche, a tassi d'interesse addirittura negativi;
- Quantitative Easing, cioè nuovo denaro
elettronico per acquisto titoli sui mercati finanziari.
Queste soluzioni hanno fornito denaro alle
banche ed ai mercati finanziari, ma non riescono a farlo arrivare all'economia
reale, perché le quantità di banconote e le monete metalliche sono pressoché
costanti, la moneta elettronica viene fornita solo alle banche ed ai mercati
finanziari ed il credito erogato dal sistema bancario è in calo.
Quindi stiamo assistendo all'impossibilità della
Banca Centrale Europea di assolvere al suo compito primario, cioè quello di
raggiungere l'obiettivo principale della stabilità dei prezzi, con un livello
d’inflazione intorno al 2%.
In realtà l'art.127 del TFUE, fatto salvo questo
obiettivo, impone anche di sostenere le politiche economiche generali
nell'Unione, al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi
dell'Unione definiti nell'articolo 3 del Trattato sull'Unione Europea, che sono
tra gli altri :
- di promuovere la pace, i suoi valori e il
benessere dei suoi popoli;
- di adoperarsi per lo sviluppo sostenibile
dell'Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei
prezzi, su un'economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla
piena occupazione e al progresso sociale e su un elevato livello di tutela e di
miglioramento della qualità dell'ambiente;
- di promuovere la coesione economica, sociale e
territoriale e la solidarietà tra gli Stati membri.
Attualmente gli obiettivi di crescita economica
equilibrata, stabilità dei prezzi, piena occupazione, qualità dell'ambiente,
coesione economica e sociale, ma soprattutto solidarietà tra gli Stati membri
mancano completamente in questa Unione Europea e nell'azione della sua BCE, che
anzi sembra andare nella direzione esattamente opposta.
Ci sono altre soluzioni
per far arrivare denaro all'economia reale ?
Per realizzare gli obiettivi di crescita
economica equilibrata, stabilità dei prezzi, piena occupazione e coesione
economica e sociale in tutti gli Stati membri, è necessario creare nuovo denaro
e farlo arrivare direttamente nell'economia reale, soprattutto negli Stati e
nei settori della popolazione che in questo momento sono maggiormente in
difficoltà a causa di questo sistema monetario.
Ricordiamo sempre che le Banche Centrali possono sempre creare denaro senza alcun limite di quantità. Lo ammette anche al Banca Centrale Europea che nel documento n.169 dell'aprile 2016, dal titolo "Profit distribution and loss coverage rules for central banks", nella nota n.7 a pagina 14, dice testualmente : "Le banche Centrali sono protette contro l'insolvenza a causa della loro capacità di creare denaro e possono perciò operare con patrimonio netto negativo".
Ci sono quindi altre soluzioni, diverse da quelle adottate fino ad oggi, che permetterebbero di ottenere questi obiettivi :
Ricordiamo sempre che le Banche Centrali possono sempre creare denaro senza alcun limite di quantità. Lo ammette anche al Banca Centrale Europea che nel documento n.169 dell'aprile 2016, dal titolo "Profit distribution and loss coverage rules for central banks", nella nota n.7 a pagina 14, dice testualmente : "Le banche Centrali sono protette contro l'insolvenza a causa della loro capacità di creare denaro e possono perciò operare con patrimonio netto negativo".
Ci sono quindi altre soluzioni, diverse da quelle adottate fino ad oggi, che permetterebbero di ottenere questi obiettivi :
1 - la BCE autorizza gli Stati dell'Eurozona, ad
aumentare la quantità di moneta metalliche coniate ogni anno, anche di grande valore superiore a 2 euro, che verrebbero
depositate presso le BCN e tramutate in moneta elettronica;
2 - lo Stato emette Biglietti di Stato, che storicamente sono emessi da chi ha la sovranità monetaria e che non sono vietati espressamente dai Trattati, quindi non devono avere l'autorizzazione della BCE (l'art.128 del TFUE vieta solo le banconote che sono messe al passivo);
3 - lo Stato crea Denaro Elettronico dal nulla come fanno le banche private, solo che essendo titolare della sovranità monetaria e di tutti i redditi
relativi, può mettere questo denaro all'attivo del suo bilancio e non al passivo;
4 - gli Stati creano delle Carte di Credito di Stato, non
espressamente vietate dal TFUE, che possono essere utilizzate dai cittadini e dalle aziende e che permettono di avere moneta allo scoperto fino ad un determinato importo, ripagabile con degli sconti ogni volta che si pagano le tasse;
5 - Quantitative Easing for People, cioè la BCE accredita denaro direttamente nei
conti correnti dei cittadini o dello Stato, che è possibile secondo Peter Praet, membro del
Comitato Esecutivo della BCE, perché "darebbe alla gente una
parte del valore attuale netto del signoraggio futuro, il profitto che si
realizza sulle future banconote";
6 - gli Stati creano una moneta a valenza
fiscale, Certificati di Riduzione o di Credito Fiscali, che affiancherebbe l'euro, in quanto la sovranità tributaria è ancora
di loro competenza esclusiva e non aumentano il Debito Pubblico.
Vediamo nel dettaglio ognuna di queste
soluzioni, che potrebbero sostituire l'attuale Quantitative Easing da 80 mld di
euro al mese in Europa, per manifesta inutilità nel risolvere i problemi
dell'economia reale.
Ognuna di queste soluzioni, potrebbe creare la
stessa quantità di denaro del Quantitative Easing ma utilizzata come "QE
for People", che equivarrebbe in Italia, ad emettere circa 10 mld di euro
al mese fino al raggiungimento degli obiettivi principali previsti dal TFUE.
1° soluzione - Monete
metalliche
La prima soluzione permette agli Stati di
coniare monete metalliche di valore superiore a 2 euro, che però avrebbero
valore solo all'interno dei propri confini, come fanno la Germania e la
Finlandia con moneta da 5 euro, ma anche i Portogallo o l'Austria con monete
fino a 10 euro.
Le monete attualmente coniate dagli Stati,
vengono depositate presso le Banche Centrali Nazionali in cambio di una cifra
equivalente in moneta elettronica sul loro conto corrente, anche se per importi
limitati e decisa dalla BCE, ma la stessa cosa potrebbe avvenire per importi ben maggiori, se fossero
create monete da 1 milione o 1 miliardo di euro, in modo da raggiungere la
quantità prevista.
2° soluzione - Biglietti di Stato
Lo Stato emette Biglietti di Stato, che storicamente sono emessi da chi ha la sovranità monetaria e che non sono vietati espressamente dai Trattati, quindi non devono avere l'autorizzazione della BCE (l'art.128 del TFUE vieta solo le banconote che sono messe al passivo). L'emissione di Biglietti di Stato è equivalente al conio di monete metalliche, come nel caso del famoso biglietto da 500 lire della Repubblica Italiana, emesso al posto della moneta da 500 lire.
I Biglietti di Stato, come le monete metalliche, possono essere depositati presso la Banca d'Italia e cambiati in moneta elettronica. L'art.123 del TFUE vieta la concessione di scoperti di conto agli Stati, ma non il cambio in moneta elettronica da parte delle BCN, di Biglietti di Stato, di qualsiasi importo, emessi dai singoli Stati.
I Biglietti di Stato, come le monete metalliche, possono essere depositati presso la Banca d'Italia e cambiati in moneta elettronica. L'art.123 del TFUE vieta la concessione di scoperti di conto agli Stati, ma non il cambio in moneta elettronica da parte delle BCN, di Biglietti di Stato, di qualsiasi importo, emessi dai singoli Stati.
3° soluzione - Denaro Elettronico
Il Denaro Elettronico è una forma di moneta che attualmente non viene controllata dalla BCE e quindi può essere creata dal nulla senza limiti. Prova ne è che la moneta bancaria emessa dalle Banche Private e Pubbliche è diventata il 97% di tutta la moneta che usiamo e la BCE non ha alcun controllo su di essa. Marvyn King, ex Governatore della Banca d'Inghilterra, ha detto nel 2012 :"Quando le banche erogano prestiti a clienti, creano denaro accreditandolo sui loro conti correnti. Nella creazione di moneta, quindi, il ruolo di gran lunga maggiore è quello delle banche private".
Se viene permesso alle banche private e pubbliche di creare denaro dal nulla in quantità così grandi, figuriamoci se questo non possa essere fatto da uno Stato che è titolare della sovranità monetaria. La differenza è che mentre le banche possono crearlo solo come credito mettendolo al passivo del proprio bilancio, lo Stato lo può creare e mettere all'attivo avendo diritto a percepire il signoraggio relativo, come già avviene per le monete metalliche.
Ricordiamo cosa disse Wim Duisenberg, ex Presidente della BCE nel 2002, quando gli fu chiesto cosa ne pensava della proposta di Giulio Tremonti di fare le banconote da 1 e 2 euro ;"In linea di principio non abbiamo nulla contro di essa, ma stiamo valutando le implicazioni e spero che il signor Tremonti si renda conto che se tale banconote dovessero essere introdotte, avrebbe perso il signoraggio che va con esse".
L'art.123 del TFUE, che vieta la concessione di scoperti di conto agli Stati, non rientrerebbe in questa casistica perchè questo denaro che lo Stato si accredita non è certo un prestito da parte della BCE, ma equivale a percepire direttamente il signoraggio relativo.
Se viene permesso alle banche private e pubbliche di creare denaro dal nulla in quantità così grandi, figuriamoci se questo non possa essere fatto da uno Stato che è titolare della sovranità monetaria. La differenza è che mentre le banche possono crearlo solo come credito mettendolo al passivo del proprio bilancio, lo Stato lo può creare e mettere all'attivo avendo diritto a percepire il signoraggio relativo, come già avviene per le monete metalliche.
Ricordiamo cosa disse Wim Duisenberg, ex Presidente della BCE nel 2002, quando gli fu chiesto cosa ne pensava della proposta di Giulio Tremonti di fare le banconote da 1 e 2 euro ;"In linea di principio non abbiamo nulla contro di essa, ma stiamo valutando le implicazioni e spero che il signor Tremonti si renda conto che se tale banconote dovessero essere introdotte, avrebbe perso il signoraggio che va con esse".
L'art.123 del TFUE, che vieta la concessione di scoperti di conto agli Stati, non rientrerebbe in questa casistica perchè questo denaro che lo Stato si accredita non è certo un prestito da parte della BCE, ma equivale a percepire direttamente il signoraggio relativo.
Il problema potrebbe essere facilmente risolto anche accreditando la nuova moneta elettronica sui conti correnti di una banca completamente
pubblica per conto dello Stato.
Ma in realtà non è necessario, perché
l'accredito diretto nell'attivo del bilancio determina l'acquisizione del valore del denaro creato con
l'emissione monetaria, che spetta sempre e comunque allo Stato come nel caso
delle monete metalliche.
4° soluzione - Carte di Credito di Stato
Gli Stati possono creare delle Carte di Credito di Stato, che non sono espressamente vietate dal TFUE, ma che possono essere utilizzate dai cittadini e dalle aziende con il sistema della moneta elettronica allo scoperto fino ad un determinato importo. Successivamente questo scoperto può essere ripagato con degli sconti in percentuale ogni volta che si pagano le tasse, magari inversamente proporzionali al reddito. L'art.128 del TFUE riserva alla BCE e alle BCN
il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione delle banconote, mentre gli
Stati possono coniare monete metalliche in euro con l'approvazione della BCE
per quanto riguarda la quantità totale.
All'interno del TFUE, non si parla mai di moneta
elettronica, meno che mai di Carte di Credito di Stato, e quindi non è
pertanto espressamente vietata la loro creazione da parte degli Stati, prevedendo la loro rimborsabilità con sconti sulle tasse pagate.
5° soluzione - Quantitative Easing for People
Questa soluzione è stata dichiarata possibile da
Peter Praet, membro del Comitato Esecutivo della BCE, in una intervista al
giornale La Repubblica, dove gli avevano domandato : "Ma in linea di
principio la BCE potrebbe stampare assegni e inviarli alla gente? Sì, - ha
risposto Peter Praet - tutte le banche centrali possono farlo. È possibile
emettere moneta e distribuirla alle persone. Questo è "Helicopter
Money". L'Helicopter Money darebbe alla gente una parte del valore attuale
netto del signoraggio futuro, il profitto che si realizza sulle future
banconote".
L'obiezione più grande a questa soluzione, è
quella che distribuirebbe denaro in modo indifferenziato a tutte le fasce della
popolazione, anche a quelle più ricche che non ne avrebbero bisogno.
Ma se questo denaro fosse considerato un reddito
per il cittadino, sommandosi agli altri redditi personali, sarebbe tassato
maggiormente per i ricchi e meno per i poveri, permettendo allo Stato di
aumentare le proprie entrate fiscali che potrebbero essere utilizzate per
ulteriori politiche di rilancio dell'economia o di redistribuzione dei redditi.
In realtà il denaro creato dal nulla può essere accreditato direttamente allo Stato e da questo distribuito ai cittadini ed alle aziende, sulla base delle decisioni relative alle politiche economiche che sono state decise per risolvere finalmente la crisi e raggiungere gli obiettivi previsti dai Trattati.
In realtà il denaro creato dal nulla può essere accreditato direttamente allo Stato e da questo distribuito ai cittadini ed alle aziende, sulla base delle decisioni relative alle politiche economiche che sono state decise per risolvere finalmente la crisi e raggiungere gli obiettivi previsti dai Trattati.
6° soluzione - Creazione
di una moneta fiscale
Gli Stati ancora posseggono una completa
sovranità fiscale, che permetterebbe loro di creare dei Certificati di Riduzione o di Credito Fiscali, che abbiano valore
per il pagamento delle tasse, entro 2 o più anni dalla loro emissione, in modo
da permettere una crescita tale dell'economia e del PIL, da annullare la futura
riduzione delle entrate fiscali.
Nel frattempo le banche devono garantire la loro convertibilità in moneta elettronica fino all'arrivo del giorno del loro
possibile utilizzo, in modo da permettere una crescita tale dell'economia e del
PIL, da annullare la futura riduzione delle entrate fiscali causata dal loro
utilizzo.
Questa soluzione è quella che meglio si adatta
alle necessità dei singoli Stati e che permette loro di dimensionare la
quantità di moneta creata in funzione delle reali esigenze della loro economia.
Conclusioni
Per risolvere la crisi economica attuale, è
necessario aumentare la quantità di denaro in circolazione nell'economia reale,
in modo da garantire crescita economica equilibrata, stabilità dei prezzi e
piena occupazione, che sono alla base della coesione economica e sociale.
Le politiche di austerity richieste dalla
Commissione Europea e dalla Banca Centrale Europea sono sempre state motivate
dalla necessità di abbassare il Debito Pubblico, senza tenere in considerazione
che una parte di esso può essere annullato perché detenuto dalle BCN.
Infatti, considerato che le BCN sono controllate
dagli Stati nazionali, cui devono girare i redditi da signoraggio che ricavano
dall'emissione monetaria, se si facesse, come previsto dalle norme dell'Unione
Europea, il bilancio consolidato del gruppo composto dallo Stato e dalla BCN,
la quota di debito detenuto da quest'ultima sarebbe annullato e quindi il
rapporto Debito/PIL risulterebbe molto minore e sempre teoricamente e
sostanzialmente riducibile.
Quindi il Debito Pubblico non è mai un problema
perchè nell'attuale Eurozona, gli Stati sono ancora sovrani sulla loro moneta,
cioè comunque destinatari ultimi della sovranità monetaria.
Le soluzioni adottate fino ad ora dalla BCE non
hanno prodotto i risultati voluti, né premesso di alla BCE di raggiungere gli
obiettivi principali previsti dal TFUE, perché non hanno inciso sulla causa del
problema.
Ci sono diverse soluzioni previste dal Trattato
per il Funzionamento dell'Unione Europea che permetterebbero realmente di
creare nuovo denaro per gli Stati e per l'economia reale e la BCE ha l'obbligo
di utilizzarle per raggiungere i suoi obiettivi.
Noi cittadini dobbiamo esserne consapevoli e chiedere
che siano adottate.
ALLEGATI
Articolo 123 del TFUE
1. Sono vietati la concessione di scoperti di
conto o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia, da parte della Banca
centrale europea o da parte delle banche centrali degli Stati membri (in
appresso denominate «banche centrali nazionali»), a istituzioni, organi od
organismi dell'Unione, alle amministrazioni statali, agli enti regionali,
locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di diritto pubblico o a
imprese pubbliche degli Stati membri, così come l'acquisto diretto presso di
essi di titoli di debito da parte della Banca centrale europea o delle banche
centrali nazionali.
2. Le disposizioni del paragrafo 1 non si
applicano agli enti creditizi di proprietà pubblica che, nel contesto
dell'offerta di liquidità da parte delle banche centrali, devono ricevere dalle
banche centrali nazionali e dalla Banca centrale europea lo stesso trattamento
degli enti creditizi privati.
Articolo 128 del TFUE
1. La Banca centrale europea ha il diritto
esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote in euro all'interno
dell'Unione. La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali possono
emettere banconote. Le banconote emesse dalla Banca centrale europea e dalle
banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale
nell'Unione.
2. Gli Stati membri possono coniare monete
metalliche in euro con l'approvazione della Banca centrale europea per quanto
riguarda il volume del conio. Il Consiglio, su proposta della Commissione e
previa consultazione del Parlamento europeo e della Banca centrale europea, può
adottare misure per armonizzare le denominazioni e le specificazioni tecniche
di tutte le monete metalliche destinate alla circolazione, nella misura
necessaria per agevolare la loro circolazione nell'Unione.
Articolo 127 del TFUE
2. I compiti fondamentali da assolvere tramite
il SEBC sono i seguenti:
— definire e attuare la politica monetaria
dell'Unione,
— svolgere le operazioni sui cambi in linea con
le disposizioni dell'articolo 219,
— detenere e gestire le riserve ufficiali in
valuta estera degli Stati membri,
— promuovere il regolare funzionamento dei
sistemi di pagamento.
3. Il paragrafo 2, terzo trattino, non
pregiudica la detenzione e la gestione da parte dei governi degli Stati membri
di saldi operativi in valuta estera.
4. La Banca centrale europea viene consultata:
— in merito a qualsiasi proposta di atto
dell'Unione che rientri nelle sue competenze,
— dalle autorità nazionali, sui progetti di
disposizioni legislative che rientrino nelle sue competenze, ma entro i limiti
e alle condizioni stabiliti dal Consiglio, secondo la procedura di cui
all'articolo 129, paragrafo 4.
La Banca centrale europea può formulare pareri
da sottoporre alle istituzioni, agli organi o agli organismi dell'Unione
competenti o alle autorità nazionali su questioni che rientrano nelle sue
competenze.
5. Il SEBC contribuisce ad una buona conduzione
delle politiche perseguite dalle competenti autorità per quanto riguarda la
vigilanza prudenziale degli enti creditizi e la stabilità del sistema
finanziario.
6. Il Consiglio, deliberando all'unanimità
mediante regolamenti secondo una procedura legislativa speciale, previa
consultazione del Parlamento europeo e della Banca centrale europea, può
affidare alla Banca centrale europea compiti specifici in merito alle politiche
che riguardano la vigilanza prudenziale degli enti creditizi e delle altre
istituzioni finanziarie, escluse le imprese di assicurazione.
Articolo 3 del TUE
5. Nelle relazioni con il resto del mondo
l'Unione afferma e promuove i suoi valori e interessi, contribuendo alla
protezione dei suoi cittadini. Contribuisce alla pace, alla sicurezza, allo
sviluppo sostenibile della Terra, alla solidarietà e al rispetto reciproco tra
i popoli, al commercio libero ed equo, all'eliminazione della povertà e alla
tutela dei diritti umani, in particolare dei diritti del minore, e alla
rigorosa osservanza e allo sviluppo del diritto internazionale, in particolare
al rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite.
Articolo 119 del TFUE
1. Ai fini enunciati all'articolo 3 del trattato
sull'Unione europea, l'azione degli Stati membri e dell'Unione comprende, alle
condizioni previste dai trattati, l'adozione di una politica economica che è
fondata sullo stretto coordinamento delle politiche economiche degli Stati
membri, sul mercato interno e sulla definizione di obiettivi comuni, condotta
conformemente al principio di un'economia di mercato aperta e in libera
concorrenza.
2. Parallelamente, alle condizioni e secondo le
procedure previste dai trattati, questa azione comprende una moneta unica,
l'euro, nonché la definizione e la conduzione di una politica monetaria e di
una politica del cambio uniche, che abbiano l'obiettivo principale di mantenere
la stabilità dei prezzi e, fatto salvo questo obiettivo, di sostenere le
politiche economiche generali nell'Unione conformemente al principio di
un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza.
3. Queste azioni degli
Stati membri e dell'Unione implicano il rispetto dei seguenti principi direttivi:
prezzi stabili, finanze pubbliche e condizioni monetarie sane nonché bilancia
dei pagamenti sostenibile.
Articolo di Fabio Conditi del 7 giugno 2016